17 luglio 2009

niente illusioni.

Devo decidere, ho davanti i prossimi anni da scegliere, ed a quelle due cose che voglio non posso accedere. C'è un'utopia fatta di lenzuola stropicciate e pareti mie, ricoperte con trapunte di quadri e fotografie che metto da parte da anni. C'è l'utopia d'uscir di casa la mattina "dans la rue" ed il mio essere apolide nel non sentirmi a casa in nessuna città, in nessun appartamento, in nessun letto.
Ci sono mesi tra-passati da sguardi buttati a forza da un'altra parte.
Ci sono io da sola a dover scegliere.
Ci sono io da sola ad andare avanti.
Ci sono io da sola a dover capire cosa possa esser giusto
Ci sono io da sola a prendermi con cura, i lati fragili sono pressapoco tutti, la freccia indica altro più che l'alto, ma non capisco la direzione, ma devo farlo, perchè mi devo molto.
Ci sono notti di domande a cui non saper rispondere e giorni di risposte a cui non voler pensare.
Scatti sviluppati che mi riempiono lo stomaco, ma niente una volta spenta la luce.
Sono folle nei desideri che ho: Nietzsche si definiva nato postumo, io vivo postuma con un cervello che è in mille futuri contemporaneamente. Sincronia ed attimi il mio eterno piacevole tormento.
C'è l'orgoglio a farmi stare con le spalle dritte e la faccia su, a farsi sfidare , che non riesco a non stringere le mani in pugni di volontà, rinfrancandomi del fatto che io per me ci sarò. punto.

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