30 novembre 2009

lenta-mente va-ligia

lentamente mi preparo ad emigrare.
lentamente, per bisogno andare.
Estranea, già fin troppo.
Con una matita ed una macchina fotografica il tempo passa,mai troppo in fretta per non sentire nostalgia.
Se non sarà più andrò via,anche coi dubbi.


PS la parola d'ordine è TEIERA

24 novembre 2009

.

penso che aver rivisto chi ho visto oggi, nella sua casualità, istanteneità sia un gran bella carognata della sorte,perchè no davvero, il passato non si chiama così perchè passa per strada.
penso che questo silenzio sia assordante, che temo sempre più che si prolunghi per troppo tempo.
penso che le coincidenze degl'ultimi due giorni stiano arrancando nel suggirermi qualcosa che non voglio ascoltare.
penso non ci sia nessuna canzone e nessun formaggio che vada bene per questo momento: ho preparato la camomilla con le bustine deliziose della twinings al miele e vaniglia ed è qui accanto fredda, intatta.
penso che ho paura e che una parte di me abbia già deciso che fare.

parlami.

22 novembre 2009

adeu

Esiste questo bar, in una città che mi ha ospitato anni fa. Al tavolino proprio sotto lo specchio ho fumato una delle mie ultime sigarette, rivangando con un'amica i rancori di una relazione finita, rinfrescando pensieri con una birra gelida. Sono rimasta una sera fino a quando hanno tirato su le sedie e giù la saracinesca, chiedendo al volo un papel al cameriere, che mi doveva servire per la buonanotte definitiva.
Barcelona l'ho guardata quieta dalle vetrine dei bar, al riparo dalla calura estiva, nei momenti di pausa dalle peregrinazioni.Barcelona mi ha accolta un po' smarrita,si è lasciata scoprire piano,mi ha spiegato come si fa a scattare delle fotografie facendosi catturare dagli angoli, dai colori e dalle luci che modellano le intimità.
So di essermi promessa di tornare in alcune sue strade, a uno di questi tavoli per leggere un libro e voglio farlo da sola, perchè sono sicura che questa vecchia amica sappia ascoltare.. Devo solo trovare un appartamento con un bagno migliore di quello in cui ero, e con un frigorifero che funzioni, ¡coño!

20 novembre 2009

or love me

Di nuovo sul sito delle ferrovie dello stato, l'amore-odio che quasi mi mancava, QUASI.
Le offerte che si chiamano "non consentito " di cognome se le possono proprio infilare nelle gallerie.
Lo studio di oggi pomeriggio è stato intervallato dalla visione entusiastica del video degli ZU, che ovviamente a gennaio andremo a sentire e magari doppietta il 14 e il 28, magari.
Il telefono di casa mia poco fa è suonato per 5 o sei volte in mezzora ed ogni volta rispondendo dall'altro capo cadeva la linea o mettevan giù. Ma perchè proprio quando sono a casa da sola, eh?
Udite udite: ho messo su qualche etto, cioco gratia.
Che senso abbia davvero non lo so, che senso possa avere una velocità così alta tra milano e roma pagata così a caro prezzo, che obblighi a rallentare, a dilatare tempi, giornate, distanze, momenti.L'attesa scorre su rotaie e lo sapevo già da più di un anno ormai; direzione, verso, modulo per vetture di seconda classe che mi raccolgono e trasportano tra le mani strette e frementi di persone care,anche se forse sì, stavolta no.
Dimmelo tu.

18 novembre 2009

ferma un giro

-è la giornata no in cui le cose che ho da fare mi sotterrano, in cui non sono riuscita ad andare a lezione e mi manca Parigi perchè so che non ci ritornerò molto facilmente, svegliata con la voglia di fare una strada in salita per poi girarmi e guardare giù: le scale, i tetti, la foschia all'orizzonte.
Un no reiterato non diventa sì-

17 novembre 2009

Hopper



Ho visto la mostra su Hopper in pausa pranzo e sarà che è la prima mostra d'arte a cui vado dopo aver iniziato il corso d'illustrazione ma... mi ha coinvolta moltissimo, nonostante molti dei pezzi più celebri non ci fossero: morivo dalla voglia di prendere in mano matite e carboncini per ricopiare, ricopiare, rifare, così così e poi sì! I cuscini così e le nuvole con l'acquerello proprio in quel modo, e la luce..
La luce.

14 novembre 2009

sala d'aspetto

Fra poco esco per una serata con fratello e cognata: prima concerto e poi festa in una chiesa sconsacrata; farà un freddo porco lo so già, fa sempre un freddo porco nelle chiese, chissà-come-mai.
Ritardo è la parola chiave di questi giorni: il momento sbagliato è la mia nuvola di Fantozzi che combatto a serie di "e sti cazzi".
Non ho mai disegnato robe mie così poco da un anno a questa parte come da quando ho iniziato il corso d'illustrazione ed a quanto pare qui qualcosa non torna.
Ho in mente un quadro e ho aggiornato il mio portfolio... Dopo 4 GIORNI di Milano ho già voglia di scappare.
Senza speranza ma con una fame atroce.

11 novembre 2009

parolaccia

Sono tornata da Berlino, città che forse non ho capito, che forse è troppo lontana da ciò che mi fa felice, a parte il paradiso rosa in cui abbiam passato il lunedì pomeriggio, "e sti cazzi" del domino.
Sono tornata e ho perso la spilletta, mi sento una merda. L'ho persa oggi,andando o tornando da lezione, stra carica com'ero di carta e colori e pc e macchina fotografica che poi non ho usato... e sono triste, più triste di postdamerplatz con la pioggia.
Rabbia Rabbia Rabbia, per le cose che perdo, perchè detesto che mi si psicanalizzino i disegni, che mi si rinfaccino le mie passioni,perchè.
Mi rendo conto di vivere nei sentimenti delle cose che mi circondano, di emozionarmi per una moka abbrustolita o per un dizionario lilliput che riposa su una coperta in stile DDR,molto più che per le persone.
Stasera ho quell'incazzatura addosso che mi fa venir voglia di fare.
e vaffanculo.

2 novembre 2009

gioco a modo mio

Ascolto i Portishead, glory box.
Lo spumante versato poco fa è quasi finito: quando sono a casa da sola finisco sempre per viziarmi spendendo milioni di soldi all'esselunga tra vini e formaggi e poi ho ancora dei dubbi sul posto in cui sia vissuta nella vita precedente.. bah.
Detesto stare da sola la sera in casa dei miei: è enorme, vecchiotta, mille rumori e sì, lo spumante serve anche a questo.
Voglia di giocare a modo mio, con la carte e tutto il resto che voglio io scoprire. Ho di nuovo, finalmente, una macchina digitale, che inaugurerò a breve dato che venerdì mattina l'alba che vedrò sarà quella del cielo sopra Berlino (dovevo dirlo, scusate).
Uno dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto diceva che assomiglio al personaggio di laura morante che interpreta Tina Merlin, e nel mio narcisismo mi sono procurata il film "vajont" che mi accingo a (ri)guardare.
Bisogno di una cena fuori, a modo mio.